Monday, June 17, 2002

Bologna, 17 giugno 2002


NOTA STAMPA



Consiglio comunale. Giunta assente su tutto.
Con una sola eccezione.
Un commento di Davide Ferrari.


"Nessuna risposta, in aula, su sala Borsa, Villa Aldini, Teatri di Vita.

Nessuna risposta, in aula, nemmeno sulle scuole Don Bosco, anche se la domanda era posta da una consigliera di maggioranza.

Questo il comportamento, oggi, della Giunta che - ormai da settimane - sempre di più imita il Sindaco nella latitanza dal Consiglio comunale.

L'unica risposta che la Giunta si è sentita in dovere di dare, ha riguardato l'area di sgambatura dei cani dietro al Circolo Tennis dei Giardini Margherita.

In questo caso "è sceso" in Consiglio il Vice Sindaco. Si sa… di fronte alla sgambatura…."



Davide Ferrari
Bologna, 17 giugno 2002


NOTA STAMPA

Stragi nelle strade: non perdere un giorno.
Corsi per insegnanti e un voto in educazione stradale per gli studenti
Una proposta di Davide Ferrari

"L'ennesima strage avvenuta sulle strade in questi giorni sta già provocando importanti reazioni e molte proposte.

Viene in luce sempre di più un nodo: il rapporto fra comportamenti nelle strade e comportamenti e stili di vita , e quindi, fra educazione stradale e educazione scolastica.

Io avanzo una precisa proposta che l'autonomia delle scuole, approvata nel periodo Berlinguer, rende del tutto possibile.

Una proposta in due tappe:
1. nell'anno 2002-2003 la Provincia, il Comune e le scuole secondarie, di 1° e 2° grado, di Bologna, devono promuovere un corso annuale di educazione stradale per insegnanti che sono nelle classi (negli ambiti delle cosiddette "funzioni obiettivo");
2. dal 2003-2004 nelle classi dove insegnano docenti già formati, gli studenti potranno così essere valutati anche per quanto riguarda le materie dell'educazione stradale.
Il voto in educazione stradale si potrebbe fare incidere per la metà del voto di condotta.

E' una sperimentazione possibile e necessaria.

Non si può perdere un giorno.

La strada uccide più giovani, soprattutto minori, di qualsiasi malattia, più - in Italia - di quanto fece la guerra."



Davide Ferrari
Bologna, 11 giugno 2002


NOTA STAMPA



Oggi, soltanto pochi minuti prima di andare i conferenza stampa, Marina Deserti e Marco Zanzi hanno presentato, ai consiglieri comunali riuniti in Commissione Cultura, il programma dell'Estate Culturale:

Ci riserviamo un giudizio più meditato ma subito, si può notare che:

- i progetti presentati dalle Associazioni culturali al bando dell'Amministrazione comunale sono stati di numero limitato e ancor meno sono quelli approvati: quindi vi è stata poca informazione e poco coinvolgimento; è pertanto scontato che il risultato non corrisponda alla ricchezza che la città esprime.

- appare necessario rilanciare la specificità civile e politica del "2 Agosto" che viene "affiancato", nel concerto, da altra precedente e importante manifestazione;

- la parte prevalente e certamente più valida della programmazione è curata dalle autonome Istituzioni culturali della città. Ciò impone ormai una riflessione sulla divisione del budget per la cultura, che deve privilegiare sia le Istituzioni che le libere associazioni di base e assai meno eventi episodici che, ormai, non sono più nemmeno il clou dell'estate.



Gruppo Due Torri
Bologna, 11 giugno 2002


NOTA STAMPA


Giù alberi, su palazzi.

La maggioranza di centro-destra ha, ieri, compiuto tre gravi scelte contro l'ambiente:
1. è stato approvato il piano integrato di Via Baroni, nonostante le giuste proteste dei cittadini respingendo il nostro ordine del giorno che - unico - chiedeva di non ammettere il piano.
2. è stato approvato il piano integrato di Via del Tuscolano che assurdamente edifica in una zona carica di fonti di elettrosmog e passaggio carburanti.
3. È stato approvato un ordine del giorno per nuove costruzioni, oltre quelle approvate dai tecnici del Comune, che evidentemente la maggioranza ritiene un ostacolo.

Per quanto ci riguarda - sulla delibera - abbiamo esaminato i progetti uno per uno, distinguendo il voto, come i Quartieri che sono a maggioranza Ulivo.

E' il segno di una opposizione seria e forte che, proprio per questo, ha le carte i regola per stare accanto ai cittadini nella battaglia che continua per il verde e l'ambiente.



Davide Ferrari
Nota Stampa

Bologna, 10 Giugno 2002


"Con i servizi cimiteriali non si può scherzare".
Il Gruppo Due Torri chiede trasparenza sulle trattative Comune - SEABO.

Il Capogruppo Davide Ferrari e il Consigliere Alessandro Ramazza hanno posto oggi alla Giunta la seguente domanda

"Considerando le iniziative sindacali programmate in questi giorni per discutere la situazione dei servizi cimiteriali, già annunciate alla stampa e le ripetute dichiarazioni che in questi giorni hanno fatto cenno ad una intenzione del Comune di Bologna di cedere a SEABO la gestione di questi servizi

chiedono di conoscere

· se il Sindaco di Bologna ha già posto queste intenzioni all'ordine del giorno del Consiglio di Amministrazione di SEABO;
· se esiste una risposta dell'impresa considerando l'assenza di ogni riferimento a questi servizi nel piano industriale di SEABO;
· se l'Amministrazione Comunale ha già provveduto a definire gli obiettivi da garantire comunque alla città, in un servizio pubblico fondamentale, anche in presenza di eventuali esternalizzazioni, e quando intende darne conto al Consiglio Comunale".

Ha risposto l'Assessore Salvioli dichiarando, nella sostanza che è vero che il Comune intende cedere i servizi cimiteriali, anche per ovviare ai disservizi che i cittadini rilevano, ma che con imprese interessate ad assumere tale servizio si sarebbe ancora alle prime battute di un confronto.

Ferrari si è quindi dichiarato del tutto insoddisfatto.

"Con i servizi cimiteriali non si può scherzare.

Sono una delle priorità evidenti di qualunque Amministrazione Comunale, di qualunque città.

La Giunta sta trattando con SEABO, come è evidente, al buio senza alcuna trasparenza e senza fissare prima, in Consiglio Comunale gli obiettivi di qualità che questi servizi dovrebbero raggiungere - così ha concluso Ferrari - l'opposizione quindi, fin dalle riunioni di commissione di questa settimana porrà con forza la necessità di discutere alla luce del sole di questa vicenda".

P. l'ufficio stampa
M.B.

Thursday, June 06, 2002


Nota Stampa


Bologna, 6 Giugno 2002


Galletti si tiene i biscotti.
Per ora, le scuole ancora senza.

Ricevo in data odierna una curiosissima risposta dell'Assessore Galletti a una mia interpellanza sulla interruzione della fornitura, da parte del Comune, di biscotti e altri prodotti alimentari, la mattina nelle scuole bolognesi.

Galletti annuncia che per ora la sospensione dei biscotti permane.

Una sola cosa si capisce: che in due mesi un Comune grande come Bologna non riesce a risolvere il problema di garantire che non vengano distribuiti prodotti scaduti.

Sono note invece le proteste di tante famiglie che hanno visto i loro figli ridotti al solo latte.

Le famiglie possono aspettare, fra i mugugni e fame, tanto ormai siamo alla fine dell'anno scolastico.

Un problema che si può risolvere in poche ore, scegliendo prodotti adeguati e di lunghissima conservazione, con un accordo con i Quartieri e le Direzioni Didattiche diventa un problema "di Stato".

Si annuncia anche che il ripristino delle forniture potrà avvenire, secondo l'Assessore, solo caso per caso, scuola per scuola, e quel che è peggio si invitano le sezioni della scuola dell'infanzia ad incrementare la pratica delle merende date e controllate dalle sole famiglie.

Così i problemi aumenteranno e ugualmente aumenteranno i rischi di una cattiva alimentazione.


Davide Ferrari

A Bologna, A FIANCO DEL "LAVORO".

Il primo giudizio che occorre dare, a Sinistra, sulla rottura registrata fra i Sindacati Confederali nella trattativa con il Governo e le altre parti sociale deve essere netto: la CGIL sta tenendo fede agli impegni presi in difesa di tutto il mondo del lavoro.

E' un impegno nei confronti sia di chi giustamente gode del diritto a non essere licenziato senza giusta causa, sia di chi, già oggi, si vede negato questo diritto.

Non c'è ombra di pregiudizio nella posizione che ha rappresentato Sergio Cofferati.

Tanto è vero che la CGIL parteciperà ai tavoli su fisco, mezzogiorno, e lavoro sommerso mentre deciderà le forme più adeguate per proseguire la lotta per mantenere l'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Non bisogna banalizzare il problema grave rappresentato dalla diversa posizione di CISL e UIL.

Per un motivo di fondo: c'è il rischio di vedere il Sindacalismo Confederale, non solo diviso, ma trasformato nella sua natura e nel suo ruolo.

Due grandi centrali storiche, CISL e UIL, che rappresentano realmente parti importanti della società, non solo del lavoro, possono essere indotte, per una scelta sbagliata, a trasformarsi in Sindacati a cui è destinata l'assistenza, la consulenza, la delega, nel rapporto con i lavoratori, di funzioni che devono rimanere pubbliche e delle istituzioni.

Si perderebbe così l'autonomia di una grande parte di quella ricca realtà di corpi associativi intermedi fra lo Stato e i cittadini che è una delle maggiori ricchezze della particolare Democrazia Italiana.

Questo segnerebbe un punto di arretramento, sia detto per inciso, particolarmente serio per il mondo del cattolicesimo democratico, che per primo ha capito e interpretato questa autonomia civile.

Il populismo reazionario, non conservatore, di Berlusconi non chiederebbe di meglio.

Ma questa trasformazione può pesare anche oltre la fase politica attuale, segnata dal primo Governo che si fonda su un accordo programmatico con le parti retrive della Confindustria.

No, davvero non si può affrontare questo difficile momento su un piano prevalentemente tattico.

In primo luogo bisogna pensare a mantenere saldo il rapporto con la grande maggioranza dei lavoratori di tutte le generazioni, e dei cittadini che hanno manifestato, in ogni occasione, in questo anno di fuoco, la propria volontà di avere ed esercitare diritti di libertà.

E' questa una motivazione forte ed unitaria, il vero filo che ha collegato le lotte dei metalmeccanici per il diritto a giudicare il proprio contratto, agli studenti ed agli insegnanti che hanno chiesto salvezza e sviluppo per la scuola di tutti, la scuola pubblica.

E questo ciò che ha unito soprattutto l'insieme dei milioni di persone che hanno, manifestato il 23 Marzo, il 16 Aprile allo sciopero generale, il Primo di Maggio, a Bologna, come e più che in tutte le città d'Italia.

E' questa la forza unitaria che può rimettere in carreggiata tutto il movimento sindacale, sospingerlo a ritrovare unità di prospettive e di azione.

Le prime reazioni nell'Ulivo sono state inevitabilmente molto problematiche.

Non poteva essere diversamente.

Ma, per ritrovare la strada, bisogna guardare in faccia ai contenuti dello scontro sociale.

Se la Sinistra e l'Ulivo apparissero disponibili a dividere sui diritti le generazioni, a separare e a contrapporre, come tanti invocano, i padri dai figli, a considerare inevitabile una istituzionalizzazione del Sindacato Confederale, la sconfitta potrebbe essere ancora maggiore, assai più duratura, di quella politica registrata il 13 Maggio del 2001 con l'affermazione di Berlusconi.

Spetta, invece, ai Democratici di Sinistra, ne sono profondamente convinto, che sono il principale partito della Sinistra e che sono stati e sono una delle forze trainanti dell'Ulivo, un lavoro difficile ma decisivo.

Non si tratta di fare un esercizio propagandistico dell'Opposizione, bisogna porre il tema di una alternativa all'azione di divisione operata dal Governo.

Bisogna sia realizzare sia una vasta campagna di iniziative attorno alla proposta di un nuovo Statuto dei Lavoratori, sia mettere in campo un programma per la qualità ed anche la quantità dello sviluppo.

La grande debolezza del Governo e di chi lo sostiene è infatti anche e principalmente nella incredibilità del suo programma economico.

Chi non sa come aiutare la produzione di ricchezza non può che dividere i diritti.

Il Governo attende la ripresa e promette agli imprenditori libertà di licenziare invece di una politica per lo sviluppo, della quale c'è molto bisogno anche in una realtà forte come la nostra.

Da questa Legge Finanziaria, fondata su tagli e conti quanto meno approssimativi, alla prossima, si giocherà una partita lunga e decisiva, per la democrazia e per lo sviluppo.

Una partita che si gioca anche a Bologna.

Per il Governo, così come per chi amministra la nostra città, la politica industriale non conta, la formazione non è una priorità.

Ma senza innovazione si colpiscono proprio quei distretti economici e sociali, come quelli emiliani e bolognesi, fatti di imprese medie e di un artigianato diffuso che vincono sulla competitività e non sull'assistenzialismo.

Certamente non basta loro risparmiare sulla forza lavoro per competere.

A noi dimostrare che è possibile una politica diversa, che moltiplichi e rinnovi le forze produttive e coinvolga lavoratori ed imprenditori in un confronto fra cittadini, sulla proposta di uno sviluppo e di un lavoro adeguati alla qualità ed al sapere che già appartengono alle persone che vivono nella nostra realtà.

E' qui che si può saldare una alleanza più forte, da tutto l'Ulivo a Rifondazione, alle nuove generazioni, per garantire alla città una direzione adeguata.

Bologna, infatti, deve affrontare una grande prova per riproporsi come una città che conta: stare a fianco del lavoro, inequivocabilmente.

Davide Ferrari
Bologna, 3 giugno 2002


NOTA STAMPA


Riccomini prosciolto.
Sindaco e Assessori dettero prova di insipienza.



Intervenendo in Consiglio comunale, in inizio seduta, Davide Ferrari, Capogruppo Due Torri - DS, ha ricordato il proscioglimento da ogni accusa del professor Eugenio Riccomini.

"Riccomini svolgeva un lavoro preziosissimo, unico, per i musei cittadini e per la divulgazione della cultura.

Hanno dato prova di insipienza sulla cosiddetta 'vicenda Riccomini' sia il Sindaco Guazzaloca, che non spese una parola di solidarietà, nonostante gli avesse rinnovato l'incarico sia, doppiamente, l'Assessore Deserti che addirittura giunse ad auspicare che l'allontanamento di Riccomini fosse occasione per una ristrutturazione della dirigenza museale.

Si, insipienza, una chiara insipienza amministrativa che ha fatto del danno alla città. Bastava pochissimo per assicurarsi ancora l'opera di Riccomini. Il Comune di Bologna non ha fatto nulla.

Auspico, come migliaia e migliaia di cittadini interessati al suo lavoro, che possano trovarsi nuove occasioni per avere a fianco della pubblica amministrazione comunale, ancora, a Bologna, Eugenio Riccomini."

p. l'ufficio stampa
M.B.

Saturday, June 01, 2002

Festa de L'Unità "Due Madonne 2002",
Democratici di Sinistra: Savena-S.Stefano

Incontro con:

GIUSEPPE ALBERIGO, storico

DAVIDE FERRARI, capogruppo
"Due Torri"

FEDERICO STAME, politologo

oggi, DOMENICA 2 GIUGNO,
Festa della Repubblica, alle ore 21,
presso la Festa dell'Unità di via Due
Madonne, sul tema:

L'OGGI DELLA REPUBBLICA:
"PER LA COSTITUZIONE, PER LA
DEMOCRAZIA, PER LA GIUSTIZIA"

Presiederà: STEFANO MARCHIGIANI

"Due Madonne 2002"
Il Comitato della Festa
(ER) SPORT BOLOGNA. STADIO DEL RUGBY, LA FEDERAZIONE SE NE VA=
FOSCHINI: AVANTI LO STESSO COI PRIVATI; Ferrari: MA così SERVE DAVVERO?
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(DIRE)- BOLOGNA- IL COMUNE, STA PER PUBBLICARE (UN PO' A SORPRESA) IL BANDO DI GARA PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO STADIO DEL RUGBY NELLA ZONA DELLO SPIRAGLIO. PER LA VERITA', PER REALIZZARE L'OPERA C'ERA UN'ALLEANZA TRA PALAZZO D'ACCURSIO E LA FEDERAZIONE NAZIONALE RUGBY (FIR), CHE ALL'ULTIMO MOMENTO, PERO', SI E' TIRATA INDIETRO.
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE, PERO', NON SI E' FERMATA E, ANZI, CON L'ASSESSORE ALLO SPORT, PAOLO FOSCHINI, OGGI HA SPIEGATO IN COMMISSIONE CHE IL PROGETTO DI COSTRUZIONE DI UNO STADIO DEL RUGBY RESTA IN PIEDI E CHE ADESSO SI CERCHERA' DI FARE AFFIDAMENTO SUI PRIVATI. UN'ANNUNCIO CHE AI DS E' PIACIUTO POCO:
FINCHE' C'ERA LA FEDERAZIONE NAZIONALE RUGBY "CHE VOLEVA FARE A BOLOGNA LA COVERCIANO DEL RUGBY" ERA UN CONTO, OSSERVA IL CAPOGRUPPO DELLA QUERCIA, DAVIDE FERRARI, MA ADESSO "COSTRUIAMO UN NUOVO IMPIANTO SULLA BASE E SULLO SFONDO DI QUALE POLITICA NAZIONALE PER QUESTO SPORT?". A FERRARI, POI, E' PIACIUTO ANCOR MENO CHE DELLA NOVITA' SI SIA VENUTI A SAPERE SOLO GRAZIE A UNA
INTERPELLANZA DELLA QUERCIA E NON PER INIZIATIVA DELL'ASSESSORE.
NESSUNO SAPEVA NIENTE, E QUESTO PROPRIO MENTRE STA PER ARRIVARE IL PIANO PARTICOLAREGGIATO CHE RIDISEGNA LE DESTINAZIONE URBANISTICA DELLA ZONA DELLO SPIRAGLIO PER FARE SPAZIO AI NUOVI IMPIANTI. FOSCHINI, INVECE, ESCLUDE PROBLEMI E ASSICURA: "AGIAMO NELLA MASSIMA TRASPARENZA". I DS NON SI ACCONTENTANO E CHIEDONO UN'AUDIZIONE DELLA COMMISSIONE CON LA FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY.
(MAC/ SEGUE)
17:52 28-05-02

(ER) SPORT BOLOGNA. STADIO DEL RUGBY, LA FEDERAZIONE SE NE VA (2)=
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(DIRE)- BOLOGNA- FINO A UN ANNO FA, L'ACCORDO COMUNE-FEDERAZIONE RUGBY PROCEDEVA SECONDO I TEMPI. A MAGGIO 2001 ARRIVA IL REFERENTE FIR E PARTE L'ISTRUTTORIA PER PREDISPORRE IL PIANO URBANISTICO, "CON IL COINVOLGIMENTO DEL QUARTIERE SAN VITALE E DEI RESIDENTI DELLA ZONA". A LUGLIO IL PRIMO SEGNALE: LA FIR CONFERMA L'INTERESSE AL PROGETTO, MA LE CASSE DEL CONI LA OBBLIGANO A UNA "PAUSA DI RIFLESSIONE". DI LI' A POCO LA FIR SI CHIAMA FUORI, MA SUGGERISCE AL COMUNE SI ESSERE SOSTITUITA DA UNA SOCIETA' SPORTIVA INDICATA DALLA STESSA FEDERAZIONE. "NON SONO STATO D'ACCORDO- SPIEGA FOSCHINI- UN CONTO E' CONVENZIONARSI CON LA FEDERAZIONE NAZIONALE, UN ALTRO E' CON UNA SOCIETA' SPORTIVA, AVREMMO VIOLATO LE LEGGI" CHE PREVEDONO DI ASSEGNARE LA COSTRUZIONE E GESTIONE DEGLI IMPIANTI CON DELLE GARE. DI MEZZO, POI, C'ERANO ANCHE GLI INDIRIZZI VOTATI DAL CONSIGLIO COMUNALE, CHE PREVEDEVANO ACCORDI CON LA FEDERAZIONE.
IL COMUNE PROCEDERA' CON IL BANDO, IN CUI TERRA' IN CONTO L'ENTITA' DELL'INVESTIMENTO NECESSARIO (9 MILIONI DI EURO) E VALUTERA' ANCHE SE CONCEDERE SCONTI SUGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE.
"SONO INSODDISFATTO E PREOCCUPATO DI QUESTA RISPOSTA- REPLICA FERRARI- QUESTO STADIO E' DAVVERO UNA PRIORITA'? TRA L'ALTRO, NON MI RISULTA CHE I RESIDENTI DELLA ZONA SIANO POI COSI' CONTENTI DI QUESTO PROGETTO".
(MAC/ DIRE)
17:52 28-05-02
Bologna 27 maggio 2002

NOTA STAMPA


Alberi: maggioranza divisa. Due Terzi del Consiglio per la discussione dell'ordine del giorno dei DS.
Ferrari: " Un successo per i cittadini".





Sono molto soddisfatto dei due voti con i quali, il Consiglio comunale ha messo in discussione, considerando prioritario, il mio ordine del giorno che chiede di sospendere gli abbattimenti indiscriminati degli alberi e una verifica scientifica con l'Università, dei criteri di cura ed anche delle eventuale eliminazione delle piante malate.
Con lo stesso ordine del giorno si predispone di piantare due alberi nuovi ogni pianta abbattuta.
E' un successo per i cittadini che hanno protestato con tanta civiltà in questi giorni davanti allo scempio.
Spiace vedere che la Tua Bologna è rimasto l'unico gruppo ad insistere ostinatamente con i suoi Niet , anche a fronte di un parere positivo di oltre i due terzi del Consiglio comunale,
Vedremo adesso quale sarà il voto finale, che dovrà esserci entro la tarda sera.
Credo difficile, a questo punto, che il Consiglio comunale possa evitare un voto comunque di limitazione degli abbattimenti sciagurati.



Davide Ferrari